All’inizio fu sant’Antonio Abate, morto ultracentenario nel 356, il quale, come narra il suo biografo Atanasio, "trovata oltre il fiume una fortezza deserta e piena di serpenti a causa del tempo trascorso, lì si stabilì e si mise ad abitare in essa.
Con la macchina ci si può arrampicare fino a un certo punto. Poi bisogna inoltrarsi a piedi in un bosco dal silenzio avvolgente, abitato solo dagli sguardi furtivi di qualche capriolo.
Esce per il pubblico italiano il classico Asceti contemporanei del monte Athos. Ascesi e purificazione sulla via del Paradiso (introduzione e note a cura di padre Michele Di Monte, Edizioni Monasterium, 2019, 193 pp., 20 euro; titolo originale: Contemporary Ascetics of Mount Athos, St. Herman of Alaska Brotherhood, 1992) dell’archimandrita Cherubim, al secolo Giorgio Karembelas...